Cellulite e ritenzione: esistono rimedi veloci ed efficaci?
Cellulite e ritenzione: esistono rimedi veloci ed efficaci?

Cellulite e ritenzione: esistono rimedi veloci ed efficaci?

Anche quest’anno è arrivato il momento della remise en forme che, per quanto se ne possa dire, ahimè, scatta sempre a poche settimane dalle vacanze.

Ed ecco tutti alla ricerca del rimedio rapido ma efficace, la soluzione a mesi precedenti di incuria alimentare e di attività fisica.

Spesso ascolto le mie pazienti che si sottopongono a massaggi vigorosi, quanto invece, per i loro problemi circolatori e fragilità capillare, dovrebbero limitarsi a dolci massaggi linfodrenanti che, seppur leggeri, aiutano ad eliminare l’effetto a buccia d’arancia, dando un aspetto più levigato alla pelle.

Oppure c’è chi si sottopone ad estenuanti sedute di fitness, soprattutto aerobico: ora va tanto di moda il Tabata, che consiste in una serie di esercizi con brevi pause e molto intensi.

Da zero a cento

Spesso però, per la fretta di ottenere risultati in tempi rapidi, si aumenta repentinamente l’attività fisica, passando dalla sedentarietà a sei sedute di attività settimanali, si riducono drasticamente i carboidrati e ci si sottopone a massaggi vigorosi.

Può servire tutto questo?

Ti confesso un segreto, non perderai se non pochi etti e l’aspetto della tua pelle ti sembrerà tutt’altro che migliorato.

Ma ci sono rimedi rapidi ed efficaci?

Si e no, dipende dal punto di partenza.

Mi spiego meglio: se ho una situazione di sovrappeso e un accumulo di tessuto adiposo localizzato nelle zone critiche (pancia, glutei, fianchi) e cellulite già da diversi anni sarà decisamente difficile ottenere miralcoli. Certo che meglio fare che non fare ma può succedere che se si eseguono trattamenti estetici troppo vigorosi e diete lampo su un corpo decisamente infiammato, si rischia di peggiorare piuttosto che trarre beneficio.

Se si parte invece da un corpo che ha già una discreta base sia di allenamento che di alimentazione, allora una dieta “drenante” a breve termine potrebbe dare buoni risultati.

Sono poche le persone in forma che fanno poco per esserlo, la maggior parte di essi si prende cura della propria alimentazione e pratica regolarmente sport (cammina, corre, va in bici, non usa l’ascensore, va in palestra, nuota, etc.).

Per cui per ottenere buoni risultati e non stressare ulteriormente il corpo e la mente, bisogna che rispetti una certa gradualità, soprattutto nello sport, per garantire l’adattamento.

Quali i rimedi per la cellulite?Cellulite e ritenzione: esistono rimedi veloci ed efficaci?

Prima di arrivare ai consigli alimentari ti invito a riflettere su un paio di cose:

  1. In primis ricorda che, oltre a non esistere diete miracolose, i risultati ottenuti devono essere mantenuti, per cui nessuna dieta è a tempo determinato. I pochi chili persi ritornano.
  2. La dieta è uno stile di vita, è una scelta che devi fare per la tua salute e poi anche per la tua bellezza. Un corpo curato dentro (alimentazione) è un corpo bello fuori.
  3. Ognuno di noi ha una corporatura diversa (somatotipi androide e ginoide), per cui non tutti i rimedi proposti vanno bene per te. Ma su questo argomento ci torneremo al prossimo articolo.
  4. Senza un po’ di movimento non ambire a grandi risultati.

Gli alimenti anticellulite

  1. I cereali integrali a chicco: i cereali a chicco, a differenza della semplice pasta integrale, non sono solo ricchi in fibre ma conservano anche quei nutrienti preziosi che con la pastificazione vanno persi (carotenoidi, i grassi, gli enzimi, sali minerali e oligoelementi). Nutrono il nostro corpo mantenendo anche un’indice glicemico basso, offrendo un grado di sazietà maggiore rispetto ad altri alimenti che forniscono carboidrati. Favoriscono il transito intestinale, per cui si riducono le tossine corporee e il ristagno dei liquidi dovuti anche alla stitichezza.
  2. Verdure a foglia verde: sono ricche di clorofilla (quella sostanza che rende verdi le piante) ad azione antinfiammatoria, detossificante e drenante.
  3. I frutti rossi: chi ha problemi circolatori avrà di sicuro preso integratori per il microcircolo. Bene, in natura la frutta e la verdura di colore rosso migliorano il microcircolo riducendo la permeabilità dei vasi sanguigni, e quindi l’edema. Riducono le infiammazioni ed hanno un effetto diuretico, contrastando la ritenzione idrica e la pelle a buccia d’arancia. Sono dissetanti, ricchi in fibre, antiossidanti. In estate c’è una ricchezza in frutta e verdura molto colorata, infatti d’estate siamo esposti molto più al sole e più soggetti ai danni provocati dai raggi UV.
  4. Pesce e frutti di mare: un ottimo modo per accelerare il metabolismo per la presenza di iodo e grassi di buona qualità ad effetto antinfiammatorio.
  5. Integratori. Soprattutto in questo periodo le vendite di integratori anticellulite si alzano vertiginosamente: betulla, pilosella, centella, gambo ananas e tanti altri. Ma funzionano? Dipende. Solitamente assumiamo integratori in piena autonomia, senza confrontarci con uno specialista e per lunghi periodi di tempo. Non tutti sanno che l’assunzione di diuretici può portare ad un peggioramento della ritenzione idrica. I diuretici alterano l’equilibrio elettrolitico, ossia del rapporto che ioni come potassio, magnesio, calcio, sodio devono avere per il buon funzionamento cellulare. Il rischio peggiore è quello di alterare le funzioni cardiache fino all’infarto. Ti sembrerà che stia esagerando ma troppo spesso sento di persone con gravi problemi circolatori che assumono diuretici. Punta sul rinforzare il sistema venoso, non esistono scorciatoie.
  6. Acqua: ultima in elenco ma di primaria importanza, l’acqua dev’essere assunta durante la giornata per idratare e nutrire bene le cellure e far si che eliminino efficientemente gli scarti metabolici. Senz’acqua non si vive, figuriamoci se possiamo pensare di eliminare la ritenzione bevendo poco.

 

La natura ci offre tutto ciò di cui il nostro corpo ha bisogno: per avere un sistema immunitario più efficiente, per un cuore più forte, come anche per avere delle vene più forti ed elastiche. Sta a noi scegliere se sfruttare o meno questa opportunità.

La cellulite, la ritenzione e tutte le patologie in generale, sono conseguenza di uno stile di vita scorretto o non in equilibrio (stress, ritmi sregolati, alimentazione sbagliata, sedentarietà o iperattività, etc.). Credo che il primo passo contro la cellulite sia, prima di guardarsi allo specchio,  rivalutare il proprio stile di vita.

Buona lettura

 

Foto: freepick

 

 

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I semi della salute: grassi buoni, proteine e sali minerali

I semi della salute: grassi buoni, proteine e sali minerali

Lo sapevi che puoi fare il carico di nutrienti attraverso i semi delle piante?

Oggi ti mostrerò come integrare in modo del tutto naturale nutrienti preziosi per la nostra salute senza ricorrere ad integratori farmaceutici.

Il seme in generale è una miniera di nutrienti che serviranno per dar vita ad una pianta, una bomba di enzimi, grassi buoni e amidi, oltre che sali minerali che serviranno per tutte quelle reazioni che daranno vita al germoglio. Energia potenziale concentrata che possiamo sfruttare a nostro favore per il benessere del nostro cuore, ossa, pelle, cervello e sistema immunitario.

 

Oggi vediamo insieme i più gettonati e facili da reperire: semi di zucca, sesamo, girasole, chia, lino, canapa, papavero.

Semi di zucca

Come tutti i semi, sono composti principalmente da grassi per circa il 50%, da carboidrati per il 24% e per circa il 18% da proteine. Ricchi di minerali come il magnesio, zinco e selenio, i semi di zucca sono anche integratori naturali alimentari di fosforo.

I semi di zucca sono noti per contrastare i vermi intestinali e per aiutare le vie urinarie nelle infiammazioni e anche per le infiammazioni legate all’ingrossamento della prostata.

Semi di sesamo

I semi di sesamo sono alleati potenti per le nostra ossa e per il sistema immunitario per l’alta percentuale  di calcio e di zinco in essi presente. Contiene anche buone quantità di selenio, contro i radicali liberi. Ricorda di tritarli perché, se non masticati per bene, non siamo in grado di digerirli.

Semi di girasole

I semi di girasole sono un’ottima fonte proteica, ma soprattutto di grassi buoni (acido linoleico, omega-6) e di magnesio aiutando le nostre arterie ad essere più pulite e il nostro cuore più in salute. Presenta anche manganese, un oligoelemento che favorisce il buon funzionamento mentale, la crescita delle ossa e la formazione di collagene nella pelle.

Semi di chia

I semi di chia, come il sesamo, sono ricchi in calcio e altri minerali, come selenio, zinco, magnesio, ferro e potassio, ma anche vitamina C e acidi grassi essenziali omega3 e omega6. Sono dei veri e propri ricostituenti. Come i semi di lino, assorbono molta acqua, circa 10 volte il loro peso, contrastando la stitichezza e dando un maggiore senso di pienezza e sazietà.

Semi di lino

Anche i semi di lino contribuiscono al benesssere intestinale e delle vie urinarie, per la presenza di mucullagini. Contengono omega 3 e 6. Presentano un’alto contenuto di minerali, in particolare fosforo, rame, magnesio e manganese.

Semi di canapa

Sono una vera medicina naturale. La canapa, in olio o in semi, è l’unico tra i vegetali ad avere un rapporto perfetto omega 6/omega 3, generalmente alterato nell’alimentazione moderna in cui si assiste ad una prevalenza sproporzionata di omega 6 con attività proinfiammatoria. I semi di canapa contengono tutti gli aminoacidi essenziali, per cui ottimi per i vegani. Valido anche l’apporto vitaminico (soprattutto per la vitamina E, antiossidante) e di sali minerali (calcio, magnesio e potassio).

Semi di papavero

I semi di papavero sono un buon rimedio contro ansia e stress, avendo un blando effetto calmante e sedativo. Sono ricchi in calcio, acido linoleico e vitamina E, un potente antiossidante. I semi di papavero contengono inoltre i fitosteroli che riducono la concentrazione di colesterolo nell’organismo. Ricorda sempre di sminuzzare in polvere i semi piccoli, altrimenti non potrai sfruttare le loro proprietà.

 

Da questo elenco hai potuto notare come sia un’ottima abitudine inserire i semi nella nostra alimentazione. Ricorda che tutti i semi hanno buona quota di grassi buoni e proteine, più bassa quella di carboidrati. Senza dimenticare le fibre, le vitamine, i sali minerali e tutti gli oligoelementi indispensabili alla nostra salute.

Sono ottimi sostituti della carne e del pesce, se assunti nel modo e nelle quantità corrette.

 

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La Malva: antibatterica, antiulcera, depurativa

In questo periodo, e per tutta l’estate, troverai nei parchi e nelle campagne piante dai fiori lilla, la Malva (Malva Sylvestris).

E’ importante conoscere ciò che la natura ci offre, per poterlo utilizzare nei momenti di bisogno. La Malva ne è un esempio: spunta in primavera, proprio quando il nostro corpo è più sensibile a raffreddori e gastrite. Un vero dono dalla natura e tra poco capirai il perché.

 

Dopo che avrai letto questo articolo, ti suggerisco di andare subito in un parco per prendere un po’ di malva e testare i suoi effetti benefici.

 

La malva viene utilizzata sin dall’800 d.C. come rimedio medicamentoso per diversi mali, in Italia le venne riconosciuto l’appellativo di “omnis morbi”, ovvero “rimedio per ogni male”.

 

Attività biologiche

Malva sylvestris è una pianta piena di risorse e dalle numerose proprietà medicinali interessanti, tanto da essere considerata un alimento nutraceutico.

Il suo ampio spettro dell’attività biologica è dovuto a composti fitochimici: polisaccaridi, cumarine, antociani, malvina, malvidina, malvone A, malvalina, scopoletina, quercetina, polifenoli, niacina, acido folico, vitamina A, vitamina C, vitamina E, e i tannini.

 

Tutte queste sostanze conferiscono alla Malva proprietà:

antiossidanti, antinfiammatorie, antitumorali, cicatrizzanti, epatoprotettive, antinocicettive e antimicrobiche che sono presentate di seguito.

 

Attività antiossidante

L’estratto acquoso di M. sylvestris  (foglie,fiori, frutti immaturi e steli fioriti a foglia) ha proprietà antiossidanti (Della Greca et al.) grazie alla sua capacità di eliminare i radicali liberi, nonché effetti anti- infiammatori.

 

Attività anti-infiammatoria

Ha azione antinfiammatoria sia esterna (topica) che interna. Mi soffermo sulla sua azione se ingerita.

  • La presenza delle mucillagini e pectine protegge le nostre mucose dalle irritazioni, coprendo lo stomaco con una pellicola sottile, aiutando il nostro corpo a curare disturbi digestivi ma anche gastrite, ulcera, reflusso gastroesofageo. Le mucillagini, infatti, depositandosi sulle pareti di stomaco e esofago, li proteggono dall’azione dannosa degli acidi gastrici.
  • Le mucillagini sono utili anche in caso di stipsi: aiutano ad ammorbidire le feci facilitando l’espulsione, liberando così il corpo dalle tossine.
  • Avendo proprietà emollienti, apporta benefici anche in caso di infiammazioni del tubo gastroenterico. E’ quindi indicata nei casi di coliti e gastroenteriti.
  • E’ indicata anche nelle infiammazioni del cavo orale (gengiviti, ascessi), per i problemi di gola irritata (laringiti e faringiti), per le infiammazioni del cavo orale.
  • Le foglie crude possono esser masticate per curare il mal di denti, le afte, il sanguinamento gengivale e le affezioni del cavo orale.
  • Per chi soffre regolarmente di raffreddore e asma, la malva aiuta ad ammorbidire l’infiammazione delle vie aeree e a ridurre il muco favorendo il passaggio di aria. Una tisana di fiori e foglie, bevuta due volte al giorno, ha proprietà curative nei confronti di tosse, raffreddore, mal di gola, sinusite, bronchite, asma e stati influenzali.

 

Attività di guarigione delle ferite

Numerosi studi hanno dimostrato l’attività della Malva nella guarigione delle ferite. Tale proprietà è stata valutata sui topi diabetici mostrando ottimi risultati.

 

Sistema immunitario

Perfetta per aumentare le difese del corpo poiché contiene livelli di vitamina molto alti. Non c’è da stupirsi se assumendola il corpo si rinforzi contro eventuali virus e infezioni.

 

Sedativa

L’infuso di malva è consigliato soprattutto per la tosse, specie quella grassa, ma anche per calmare ansia e agitazione.

 

Attività epatoprotettiva

Si è scoperto che M. Sylvestris protegge il nostro fegato dalla tossicità derivata dall’uso di paracetamolo.

 

Attività antinocicettiva

Attraverso alcuni test sul dolore, è stata evidenziata una buona attività antinocicettiva (percezione del dolore) dell’estratto acquoso di M. sylvestris. In caso di artrite, dolori a muscoli e ossa a causa di reumatismi o se si ha la febbre, la malva può contribuire ad alleviare quei dolori in modo del tutto naturale.

 

Attività antimicrobica

Le diverse parti della pianta (in paticolare stelo, semi) di M. sylvestris si sono rivelate attive anche contro numerosi batteri e  funghi,  per cui indicata in caso di infezioni dell’apparato urinario (cistite) e genitale (candida e vaginiti).

Dulger e Gonuz, hanno studiato l’attività antimicrobica dei fiori di M. sylvestris contro nove specie batteriche (Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa, Proteus vulgaris, Bacillus cereus, Mycobacterium smegmatis, Listeria monocytogenes e Micrococcus luteus) e tre lieviti (C. albicans, Rhodotorula rubra e Kluyveromyces fragilis). Hanno trovato che M. sylvestris ha un’attività moderata contro i microrganismi testati rispetto agli antibiotici standard.

L’estratto di M. sylvestris è stato in grado di inibire la crescita in vitro di H. pylori. (Malik et al.)

 

Come utilizzarla

  • Tisana: 250 ml di acqua bollente, 2 cucchiaini di malva essiccata. Fai bollire per due minuti, lascia intiepidire  per 10 minuti, poi filtra e bevi anche due volte al giorno. Ottima prima dei pasti per proteggere le mucose o prima di andare a letto per favorire il sonno.

 

  • Infuso: aggiungi a mezzo litro d’acqua bollente 10 grammi di fiori e foglie (se non hai trovato i fiori, vanno bene anche solo le foglie) lasciando in infusione 10 minuti prima di bere.

 

  • Decotto: aggiungi 10 grammi di foglie di malva a 1 litro di acqua, fai bollire per 20 minuti e poi filtra.

 

Controindicazioni

Non sono note controindicazioni ma è sempre bene non abusarne, massimo 3 tazze al giorno. E’ da evitare in caso di intolleranza ad alcuni componenti della pianta. Se si assumono altri farmaci, la malva potrebbe compromettere l’assimilazione del farmaco.

 

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gonfiore
Riduci il gonfiore alla pancia con gli estratti di verdura

Riduci il gonfiore alla pancia con gli estratti di verdura

Ti capita di sentirti gonfio dopo pasto? Vedi la tua pancia lievitare man mano che passano le ore della giornata?

Probabilmente hai un intestino irritato e il gonfiore è una reazione che si attiva ogni volta che ingerisci cibo e bevande.

Un primo passo per aiutare lo specialista a capire quale sia il tuo problema è di sicuro trascrivere ciò che mangi giorno per giorno e mostrarlo durante la visita. Una settimana è più che sufficiente.

Rivalutando le tue abitudini ti rendi conto che dopotutto la tua alimentazione è molto sana: mangi molta frutta e verdura, preferisci i legumi alla carne, mangi solo latticini magri ed eviti le bevande zuccherate.

Come fare allora per ridurre questo fastidio?

Le azioni da fare partono su più fronti, c’è un protocollo ben preciso da seguire, ma oggi ti propongo di provare a consumare per una settimana delle verdure da bere e non da masticare.

Frutta, verdura, legumi e latticini freschi se mangiati in eccesso, causano una maggiore formazione di gas, generando fastidi di tensione addominale anche visibili.

Come sappiamo però senza verdure rischiamo di avere importanti carenze nutrizionali, per cui, ti propongo di bere frutta e verdura attravenso gli estratti.

Di seguito alcune ricette. Puoi berle prima dei pasti principali: colazione, pranzo e cena. Oltre ad equilibrare il senso di sazietà, ti aiuteranno a sgonfiarti.

Rocorda di lavare bene le verdure, serviti anche di uno spazzolino per pulire bene le carote, le rape, lo zenzero.

Dopo un periodo di centrifughe, reintegra gradualmente le fibre.

 

Estratto 1 – Antiossidante

  • 2-3 foglie di Cavolo riccio
  • 1 Rapa rossa media
  • 3 Carote medie
  • 1 Limone

Il Cavolo riccio è considerato uno degli alimenti con più alti valori ORAC (Oxigen Radical Absorbance Capacity): significa che ha un tenore di antiossidanti (vitamina C, beta-carotene, quercitina…) molto elevato e quindi una grande capacità di riassorbire i radicali liberi.

 

Estratto 2 – Depurativo

  • Una manciata di Crescione
  • 1/2 Finocchio
  • 1 gambo di Sedano
  • ½ limone
  • 1 mela verde

Il crescione è noto e usato per le sue proprietà depurative e diuretiche, combatte l’astenia e il senso di debolezza fisica, vanta qualità disintossicanti tanto che spesso lo si consiglia ai fumatori ma anche a chi soffre di ritenzione idrica e di ipertensione

 

Estratto 3- Carico di ferro

  • Una manciata di Spinaci
  • 30 gr di Prezzemolo
  • 1 Limone
  • 1 cm di Zenzero

 

Estratto 4- Per rinforzare il sistema immunitario

  • 1 mela verde di medie dimensioni
  • 1-2 gambi di sedano
  • 1 bergamotto
  • 1 -2 spicchi d’aglio
  • 1 cm di radice di zenzero fresca
  • 2 cucchiaini di olio di canapa o lino

 

Puoi berle prima dei pasti principali: colazione, pranzo e cena. Oltre ad equilibrare il senso di sazietà, ti aiuteranno a sgonfiarti.

Spero queste ricette ti saranno utili.

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Origine foto: www.freepick.com

 

 

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bruciore
La primavera risveglia il bruciore di stomaco e il reflusso: farmaci o alimenti?

Con la primavera si risveglia la natura, clima più mite ma variabile, prati ed alberi in fiore, il risveglio degli animali dopo l’inverno.

Succede, però, che con il cambiare delle stagioni, il nostro corpo sia più fragile ed esposto ai malanni. Uno tra i sintomi che generalmente peggiora in questo periodo, è il bruciore di stomaco (pirosi gastrica) e, per chi ne soffre, il reflusso gastroesofageo (RGE) e l’ulcera peptica, dovuto ad un aumento dei succhi gastrici acidi prodotti dallo stomaco (acido cloridrico).

Perché in primavera?

L’aumento primaverile dell’acido cloridrico è un retaggio evolutivo: l’uomo primitivo non si alimentava frequentemente in inverno, per cui l’organismo riduceva la secrezione gastrica acida per proteggere le pareti dello stomaco a seguito di lunghi digiuni. In primavera, tornando ad alimentarsi con maggiore frequenza, la secrezione gastrica aumentava.

Con l’aumento delle ore di luce, aumenta anche la formazione dell’ormone cortisolo, la cui azione però limita la peristalsi intestinale (le contrazioni involontarie dello stomaco e dell’intestino) che favoriscono la digestione. Il cortisolo poi predispone ad ansia e sbalzi d’umore, che portano talvolta inappetenza e dispepsia (difficoltà digestive).

I problemi digestivi e il bruciore sono più accentuati nelle persone con cattive abitudini invernali:

  • maggiore sedentarietà
  • alimentazione meno curata e più ricca di grassi
  • assunzione di troppi caffè, tè, cioccolata
  • assunzione frequente di alcoolici.

Condizioni queste che possono irritare la mucosa dello stomaco, rendendola più sensibile agli acidi gastrici.

Rimedi: meglio i farmaci o l’alimentazione?

Dipende. In linea di massima, i farmaci utilizzati nella gastrite e nell’ulcera, IPP (Inibitori della Pompa Protonica, amichevolmente chiamati “Gastroprotettori”), sono insostituibili nella gestione delle malattie da iperacidità e i benefici complessivi della terapia sulla qualità della vita superano i potenziali danni da effetti colaterali.

Tuttavia, l’associazione dei gastroenterologi italiani (AIGO), la sociatà italiana di farmacologia (SIF) e la federazione italiana Medici di medicina generale (FIMMG) hanno evidenziato come oltre il 43% delle prescrizioni di IPP sia inappropriato e fuori le indicazioni AIFA.

Quando e come dev’essere prescritto un IPP?

  • Un gastroprotettore (IPP) va utilizzato sotto indicazioni mediche appropriate e solo dopo aver modificato le abitudini alimentari e di stile di vita (es. non coricarsi dopo i pasti).
  • Il dosaggio deve partire dalla dose efficace più bassa
  • Il periodo di utilizzo, il più breve
  • Un trattamento a lungo termine va rivalutato periodicamente dal medico curante
  • Per la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) generalmente viene somministrato per un mese, salvo la non risoluzione del problema.

Cosa provocano gli IPP nel lungo periodo?

IPO-ACLORIDRIA

Un ph più alto riduce l’effetto barriera dello stomaco. L’acidità dello stomaco è una protezione naturale del corpo contro le infezioni. L’uso continuativo e non controllato dei Gastroprotettori ci espone a:

  • Maggiore suscettibilità a polmonite negli anziani (infezione o sintomi da MRGE?)
  • Aumentata suscettibilità a infezioni enteriche (salmonella, Listeria, Camp. J. etc.).
  • Crescita eccessiva batterica intestinale (SIBO). SIBO effetto collaterale degli IPP ben documentato in letteratura.
  • Il prolungato e non controllato uso di antiacidi può favorire la comparsa di tumori gastrici e non gastrici.

 

MALASSORBIMENTO

  • Indigestione: alcuni nutrienti (es.proteine) vengono digeriti a determinati ph. La riduzione dell’acidità non favorisce la digestione e l’assorbimento di nutrienti

L’uso continuo provoca il malassorbimento di:

  • Ferro (anemia)
  • Calcio (aumento delle fratture anca, polso, vertebre)
  • Magnesio (assunzione cronica (> 1 anno) di un inibitore di pompa di protonico e l’uso concomitante di diuretici, letargia, tremori, tetania, convulsioni e aritmie)
  • Vitamina B12 (Debolezza, fatica, mancanza di fiato, formicolii alle estremità, perdita di memoria o difficoltà cognitive, difficoltà di deambulazione a causa di problemi di equilibrio, allucinazioni, anemia, pallore, etc.).

 

ASSE CERVELLO-MICROBIOTA-INTESTINO

E’ ormai nota e sempre più studiata la stretta relazione che c’è tra cervello e intestino (microbiota) e l’influenza reciproca per il mantenimento di un equilibrio psico-fisico.

Il microbiota ha un ruolo di fondamentale importanza nei comportamenti depressivi e di ansia.  Il rapporto bidirezionale appare evidente se si considera che ansia e stress sono causa di disordini del tratto GI, e, a loro volta, i sintomi intestinali possono determinare stati di ansia.

Persino nell’autismo e nel Parkinson è stata trovata una relazione con alcune popolazioni di batteri intestinali (Aumento del rapporto Firmicutes/Bacteroidetes, alti livelli di anaerobi facoltativi Escherichia/ Shigella e Candida)

Un microbiota alterato, attiva il sistema immune, conducendo a un eccessivo rilascio di TNF-α e altre citochine. Queste sostanze aumentano la permeabilità intestinale, cronicizzando l’attivazione del sistema immune e dell’infiammazione. Le citochine a loro volta sono in grado di influenzare la funzione cerebrale e favorendo comportamenti depressivi.

E’ evidente come l’uso non controllato di questi farmaci possa determinare effetti avversi da non sottovalutare.

Soluzioni: parti dall’alimentazione

Per contrastare bruciore e pesantezza di stomaco è bene valutare come si mangia.

Ecco alcune pratiche utili per ridurre il bruciore di stomaco. Evita:

  • Il consumo di grassi di origine animale come burro, uova, latticini e le carni grasse
  • Insaccati, alimenti sotto sale e in salamoia
  • Piatti elaborati, fritti, di lunga cottura, pietanze a base di panna e i piatti pronti
  • I cibi piccanti e le spezie piccanti
  • L’aglio, la cipolla
  • La cioccolata, la liquirizia, la menta, il caffè, gli alcolici, i succhi di frutta freschi e confezionati
  • Sughi e brodo di carne
  • Le gomme da masticare e gli alimenti industriali con la dicitura “senza zucchero”, “light”, “Zero”

Altre indicazioni utili per la riduzione del bruciore

  • Non coricarti e non metterti in potrona dopo i pasti: favorisci il reflusso sia perché disteso, sia perché la postura sbagliata favorisce il reflusso
  • Fai due passi dopo pranzo e cena. Studi dimostrano che un’attività leggera, come la camminata, favorisce la digestione perché agisce positivamente sulla peristalsi intestinale, scarica la tensione, aumenta il dispendio calorico e riduce i sintomi di reflusso.
  • Mangia lentamente e riduci le porzioni
  • Sorseggia poca acqua durante i pasti
  • Un bicchiere, non di più, di camomilla dopo i pasti aiuta la digestione.

 

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https://ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1724173/

 

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