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Migliora la tua salute in 5 semplici mosse

In questo periodo di emergenza passiamo molto più tempo in casa. L’attività fisica si è ridotta, se non azzerata, e, inevitabilmente, mangiamo un po’ di più. Il male di poco però se le scelte che facciamo a tavola sono pensate anche per nutrirsi consapevolmente e non solo per gratificare il nostro palato e per placare le nostre emozioni, messe a dura prova dall’incertezza del virus COVID-19.

La relazione tra mente e corpo sono ormai note. Numerose sono le ricerche che dimostrano come i condizionamenti psicologici e sociali sono fattori che si trovano presenti in tutte le malattie e in tutti i disturbi fisici, anche se il loro peso può variare da disturbo a disturbo, da individuo a individuo.

Dagli anni ’80 poi emerse lo stretto rapporto tra il sistema nervoso centrale e il sistema immunitario, molto sensibile allo stress.

Oggi si parla di psiconeuroendocrinoimmunologia, conosciuta maggiormente attraverso il suo acronimo “P.N.E.I.

Da un’ampia letteratura, una persona sottoposta a stress costante produce meno anticorpi e spesso si ammala più facilmente rispetto ad altre persone non o meno stressate. Lo stress, infatti, può aumentare la mortalità in seguito all’esposizione ad agenti infettivi.

Migliora la tua salute in 5 semplici mosse

I nostri comportamenti alimentari e di stile di vita hanno un forte impatto sulla nostra salute in termini di sistema immunitario, pressione arteriosa, grassi nel sangue (colesterolo, trigliceridi), zuccheri nel sangue (glicemia), funzionalità epatica (transaminasi), grasso corporeo, etc.

Nell’articolo, Migliora la tua salute in cinque semplici mosse, ti elencherò alcune buone pratiche alimentari e comportamentali che ti aiuteranno a mantenere o migliorare il tuo stato di salute, che tu sia in salute o che tu abbia una o più patologie in corso.

Ricorda che il sovrappeso e l’obesità, anche se non danno sintomi (iperglicemia, ipercolesterolemia, ipertensione, etc.) sono fattori di rischio predisponenti patologie e rientrano nelle Malattie croniche silenti. Il tessuto adiposo in eccesso è un tessuto con vere e proprie azionii infiammatorie, favorendo il manifestarsi di patologie o aggravando patologie preesistenti.

1. Riduci il sale

Il sale fa male o fa bene? Quanto ne posso aggiungere?Riduci l’uso del sale, formaggi, insaccati e cibi pronti (pizza e simili, primi o secondi piatti pronti, verdure precotte e condite, sughi pronti, vellutate, etc.): sono alimenti ricchissimi in sale che va ben oltre i nostri 3-5 gr al giorno!

In Italia superiamo tranquillamente di 10 volte la dose consigliata.

Cosa provoca il sale?

  • Pressione alta
  • Escrezione potassio con le urine e aumento della pressione
  • Escrezione del calcio dalle urine e peggioramento dell’osteoporosi
  • Predisposizione del tumore allo stomaco

Leggi l’articolo completo sul sale “Il sale fa male o fa bene? Quanto ne posso aggiungere?”, troverai anche le alternative sane per condire i tuoi alimenti.

2. Bevi acqua a sufficienza

Siamo fatti per il 60-70% circa di acqua, quindi puoi immaginare l’importanza di idratarci costantemente. L’acqua è indispensabile per le reazioni biochimiche, per la digestione, l’assorbimento dei nutrienti, per regolare la temperatura corporea, per eliminare i prodotti di scarto del metabolismo (cataboliti).

Giornalmente perdiamo circa il 3-4% di liquidi corporei, ecco perché bisogna reintegrarli bevendo principalmente acqua ma anche infusi, brodo vegetale, estratti di verdure. Il fabbisogno ovviamente aumenta se pratichiamo sport e quando la temperatura ambientale è più calda.

I soggetti più a rischio di disidratazione sono i bambini e gli anziani. Quest’ultimi fanno meno ritenzione idrica  e hanno lo stimolo della sete alterato per cui devono abituarsi a bere anche senza stimolo della sete.

Ricordo inoltre che bere a sufficienza induce anche a mangiare meno.

Ti invito a fare un test: ogni volta che hai voglia di mangiare qualcosa, bevi un bicchiere d’acqua o una tisana non zuccherata. Noterai che la fame si è placata perché il reale bisogno è di idratazione e non di calorie.

3. Buone pratiche comportamentali

Vuoi evitare di esagerare ai pasti? Vuoi sentirti più sgonfio e meno assonnato dopo pasto?

In questo periodo abbiamo più tempo per poter mettere in pratica alcune strategie per gestire meglio la fame ed avere una digestione migliore. Nell’articolo “Dimagrire mangiando: come stare a tavola” troverai utili consigli per magiare senza troppa fame, con il giusto appetito.

4. Mangia verdure fresche crude, di stagione, italiane o locali per la salute intestinale e generale

Le verdure sono fonte essenziale di vitamine, sali minerali, oligoelementi indispensabili alla nostra salute.

Sappiamo anche però che frutta e verdure importate o di serra contengono meno sostanze nutritive, per non parlare di un maggior bisogno di pesticidi e altre sostanze chimiche per migliorare la crescita delle piante fuori stagione.

Madre natura ci offre tutto ciò di cui abbiamo bisogno stagionalmente, per cui via libera ancora a cavolfiori e broccoli, verza, rape che in aprile saranno al termine. Cipollotti, finocchi, valeriana, ravanelli, spinaci, bietole, cicoria, crecione, tarassaco, radicchio, lattuga. In aprile arrivano gli asparagi, i carciofi, gli agretti, i legumi freschi come le fave, piselli, fagioli, cicerchie, ceci.

Cominciare il pasto con verdure crude è importante per più motivi:

  1. Le verdure sono riempitive, se assunte prima di altro, ti aiutano a calmare la fame iniziale
  2. A stomaco vuoto i nutrienti presenti nelle verdure li assorbirai meglio
  3. Le verdure sono i famosi probiotici, il cibo preferito dai nostri batteri intestinali. Le verdure crude migliorano la salute dei tuoi batteri e ne aumentano la massa. In questo modo la tua capacità di assorbimento dei nutrienti sarà ottimale. Una massa batterica più efficiente implica un sistema immunitario più efficiente. Leggi anche “La chiave della salute è nel microbioma”.
  4. Glicemia e grassi sotto controllo. Le fibre, assunte prima dei pasti, rallentano l’assorbimento di tutto ciò che mangerai successivamente, evitando picchi glicemici e/o di grassi nel sangue.

5. Cammina, medita, rilassati

Trova un modo per rilassarti, evitando di farlo guardando la tv.

E’ importante stare, anche solo per pochi minuti al giorno, a contatto con noi stessi, preferibilmente in silenzio o all’aria aperta lontano da altre persone e ascoltare il nostro respiro, i nostri pensieri.

Tecniche di rilassamento come la meditazione e lo yoga aiutano ad abbassare le tensioni e lo stress. Anche le lunghe camminate senza dover correre. Sono numerosi gli studi che associano queste discipline ad un miglioramento dei problemi cardiovascolari, ansia, ad un miglioramento generico della salute.

Come detto all’inizio di questo articolo, mente e corpo sono un tutt’uno, per cui il benessere/malessere dell’uno si rispecchia sull’altro inevitabilmente. L’approcio al mantenimento di una buona salute dev’essere non solo di tipo organicistico (prevede la lesione di un organo come base del suo mal funzionamento) ma olistico, considerando anche il benessere della nostra mente per prevenire e migliorare la nostra salute e per potenziare le nostre performance.

 

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grano saraceno mela
Il grano saraceno: meglio di una mela al giorno

Oggi ti parlerò del grano saraceno, definito un cibo funzionale, cioè un alimento dalle proprietà nutrizionali con effetto benefico sulla nostra salute.

In realtà non è un vero e proprio cereale, in quanto appartiene alla famiglia delle Poligonaceae e non delle Graminaceae.

E’ comunque denominato cereale a livello commerciale per le forti analogie con le specie appartenenti a questo gruppo, sia per le caratteristiche qualitative e tecnologiche della granella (contenuto nutritivo e impiego alimentare).

Lo troviamo in chicchi decorticati (privati della cuticola esterna) per la preparazione di zuppe, insalate, oppure in farina, in questo caso la cuticola viene conservata, di colore grigio scuro.

Benefici sulla salute

Rispetto al grano saraceno comune, più ampiamente coltivato e utilizzato (F. esculentum), il grano saraceno tartaro tende a contenere quantità più elevate di alcuni componenti bioattivi come la rutina, mostrando quindi una maggiore efficienza nella prevenzione/trattamento di vari disturbi.

Il grano saraceno tartaro (Fagopyrum tataricum) contiene una serie di sostanze nutritive tra cui carboidrati e proteine bioattive, polifenoli, fitosteroli, vitamine, carotenoidi e minerali.

La composizione unica del grano saraceno tartaro contribuisce ai loro vari benefici per la salute come antiossidanti, anticancro, antiipertensivi, antidiabetici, ipocolesterolemizzanti e di miglioramento della cognizione.

Azione ipocolesterolemizzante

Diversi sono gli studi sul notevole potere ipocolesterolemizzante del grano saraceno, molto più della soia. L’effetto è mediato da meccanismi che comportano una maggiore escrezione di steroli fecali e una minore digeribilità delle proteine ​​del grano saraceno. La frazione insolubile delle proteine ​​del grano saraceno si associa al colesterolo e riduce l’assorbimento del colesterolo micellare nelle cellule. Inoltre, il consumo di proteine ​​del grano saraceno sopprime i calcoli biliari e il grasso corporeo indotti dal colesterolo nei roditori. Anche i germogli, i semi e la crusca possiedono lo stesso potere.

Amminoacidi essenziali

Oltre ad avere una percentuale maggiore di proteine (14% delgrano saraceno contro il 9% circa del grano), questo “cereale” possiede tutti gli aminoacidi assenziali, compresa la lisina in percentuali elevate (anche più dell’uovo), di cui gli altri cereali sono carenti.

Zero glutine

Non presenta il glutine per cui è indicata per i celiaci e per gli intolleranti al glutine.

Azione ipoglicemizzante

E’ una buona fonte di fibre e di amidi a lento assorbimento, per cui adatti anche a chi soffre di iperglicemia o diabete. Il consumo di grano saraceno può avere un effetto benefico sul diabete, poiché sono stati segnalati una riduzione della glicemia postprandiale e della risposta insulinica.

Uno dei metodi strategici utilizzati per ridurre lo stress ossidativo associato al diabete è inibire gli enzimi digestivi dei carboidrati, riducendo così la produzione di glucosio gastrointestinale. La rutina e la quercetina sono due flavonoidi presenti nel grano saraceno in quantità elevate: hanno mostrato notevoli proprietà antiossidanti e antidiabetiche, anche dopo la digestione.

Resveratrolo non solo nel vino

Il resveratrolo è un polifenolo spesso associato al vino rosso. In realtà lo troviamo in alte quantità anche nel grano saraceno. Il resveratrolo è il polifenolo di origine vegetale più studiato. Sono stati riportati numerosi studi sui suoi numerosi effetti biologici e farmacologici. Questi includono effetti neuroprotettivi, antiobesità, antivirali, epatoprotettivi, antinfiammatorio, cardioprotettivo, antitumorali, anti-aterogenico, attività antidiabetiche e antiossidanti.

Protezione epatica dall’alcool

Uno studio dimostra, per la prima volta, l’effetto protettivo del grano saraceno contro il danno epatico acuto e cronico indotto dall’alcol in vivo e in vitro.

Azione anticancro

Tutti questi risultati hanno indicato che la crusca di grano saraceno tartarico potrebbe essere una ricca risorsa di antiossidanti e inibitori naturali per la crescita delle cellule MDA-MB-231 del carcinoma mammario umano.

Studi anche sul carcinoma gastrico hanno evidenziato il ruolo della rutina nell’indurre l’apoptosi (morte cellulare programmata) delle cellule tumorali.

Azione sulla memoria

È stato anche suggerito che la rutina abbia potenziali applicazioni terapeutiche per il trattamento della malattia di Alzheimer, nel miglioramento della memoria.

Azione antivirale

I polifenoli del grano saraceno, in particolare la rutina, sembrano avere un’azione antivirale.

Come consumarlo?

Il grano saraceno può essere consumato come germogli, in grani per preparare zuppe o insalate, nella preparazione di pasta, pane e dolci. Anche al crusca contiene le proprietà finora descritte, l’importante è che provenga da coltivazioni non trattate con fitofarmaci, dannosi per la salute.

Il grano saraceno: meglio di una mela al giorno

Prova ad introdurre nella tua alimentazione quotidiana il grano saraceno, farai un carico di antiossidanti che renderanno il tuo sistema immunitario molto più forte e resistente all’invecchiamento e alle malattie.

Potresti cominciare preparando le Crepes di grano saraceno oppure le Piadine di grano saraceno.

 

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virus
Rinfora le tue difese contro virus e batteri attraverso il cibo

In questi giorni si parla tanto di influenza, Corona Virus, di comportamenti da adottare per evitare il contagio, etc.

Ma possiamo fare qualcosa per renderci più forti alle ingiurie esterne? Possiamo rinforzare il nostro corpo attraverso l’alimentazione?

La risposta è ovviamente si. Chiaro che non bastano pochi giorni per avere un sistema immunitario in vincibile, bisogna fare costantemente scelte alimentari mirate al nostro benessere.

Quali alimenti aiutano le nostre difese?

Vitamina C

Bastano piccole quantità di vitamina C (circa 60 milligrammi al giorno)

per stimolare le proprie difese immunitarie e proteggergi in maniera più efficiente dalle infezioni provocate da virus e batteri.

Dove trovo la vitamina C?

  • Nella frutta: basta un kiwi, il succo di un’arancia, il succo di un limone, un caco per coprire il fabbisogno giornaliero.
  • Nella verdure: tutte le verdure hanno vitamina C, più alta nei peperoncini, peperoni rossi e verdi crudi, prezzemolo, broccoli di rapa, rucola, rape foglie, broccoli, cavoli di bruxelles, cavolfiore, lattuga, spinaci crudi, etc.

Zinco

Anche lo zinco è un importante nutriente perché stimola la produzione di anticorpi.

Dove trovo lo zinco?

  • Nel pesce e nella carne, nei cereali (germe di grano e avena), nei legumi, nella frutta secca e nei semi (zucca, sesamo e girasole).
  • Molto presente nel lievito, nel latte, nei funghi, nel cacao, nelle noci e nel tuorlo d’uovo.

Ferro

Non dimentichiamo il ferro, importante per le difese immunitarie perché la produzione di anticorpi è legata a una sua adeguata assunzione.

Quali sono gli alimenti ricchi di ferro?

  •  In ordine decrescente troviamo: fegato, milza, carne bovina, carne di cavallo, tuorlo d’uovo, alcuni prodotti della pesca (scorfano, occhiata, spigola, acciuga, cefalo, sarda, tonno, dentice, sgombro), legumi secchi e fagioli freschi, cereali integrali (soprattutto i fiocchi d’avena), frutta secca ed alcuni ortaggi a foglia (spinaci, indivia, radicchio verde).
  • Ricorda di aggiungere del limone ai cereali e alle verdure, dove la biodisponibilità del ferro è ridotta, e migliorare l’assorbimento del ferro.

Vitamina D

Un’adeguata assunzione di vitamina D contribuisce a mantenere/rafforzare la difesa del corpo contro le infezioni promuovendo l’immunità innata. Inoltre, possiede anche un effetto modulatorio nelle le malattie infiammatorie autoimmuni mediate dalle cellule T, mitigandone l’azione.

Ci sono studi clinici che dimostrato alcuni effetti promettenti della supplementazione di vitamina D su numerosi esiti di infezione tra cui la tubercolosi, l’infezione del tratto respiratorio superiore, il virus dell’epatite C e l’HIV.

Alcuni studi sugli animali hanno dimostrato che l’integrazione di vitamina D è efficace nel prevenire o alleviare la malattia infiammatoria intestinale (IBD), la sclerosi multipla (MA), l’artrite reumatoide (RA), il lupus eritematoso sistemico e il diabete di tipo 1 (T1D) in modelli animali.

Dove trovo la vitamina D?

Noi accumuliamo vitamina D attraverso la pelle con l’esposizione solare che ci permette di sintetizzarla e renderla attiva, ma esistono anche altre due possibilità:

  1. attraverso la dieta
  2. con l’utilizzo di integratori.

Quali alimenti contengono vitamina D?

  • Olio di fegato di merluzzo, pesci grassi (sgombro, aringa, tonno, carpa, anguilla, pesce gatto e salmone), ostriche e gamberi, formaggi grassi, burro, tuorlo d’uovo, funghi (unica fonte vegetale di vitamina D)

Consuma regolarmente

  • Aglio e cipolla per le loro proprietà antisettiche, antivirali e fluidificanti
  • Curry, paprica e peperoncino: l’azione vasodilatatrice favorisce la sudorazione e la conseguente stabilizzazione della temperatura corporea e sono fonti naturali di un importante principio attivo antinfiammatorio, l’acido acetilsalicilico
  • Gli infusi di rosa canina, karkadè, contengono vitamina C, zinco, flavonoidi e tannini.
  • Il tè verde contiene un alto contenuto di catechine, responsabili del beneficio per la salute del tè verde nel modulare molteplici aspetti dell’immunità innata e adattativa.

 

Probiotici e sistema immunitario

I benefici riconducibili all’assunzione di probiotici sono molti, più o meno dimostrati:

  • favoriscono l’equilibrio della flora batterica intestinale (utili quindi sia in caso di stipsi occasionale o stitichezza cronica sia di diarrea, soprattutto associata ad antibiotici)
  • supportano il sistema immunitario
  • stimolano l’apparato linfoide associato alla mucosa dell’intestino e, di conseguenza, i meccanismi di difesa locali e sistemici
  • promuovono l’efficacia di alcuni trattamenti vaccinali (contro l’influenza ad esempio)
  • regolano i livelli di colesterolo nel sangue agendo a livello intestinale
  • migliorano la sintomatologia di malattie infiammatorie intestinali e patologie che colpiscono lo stomaco (gonfiore addominale, reflusso gastro-esofageo, diverticoli, coliti ecc.) favorendo quindi la digestione e l’assorbimento
  • aiutano a combattere le malattie infettive (infezioni respiratorie e urinarie soprattutto)
  • riducono il rischio di intolleranze e/o allergie, alimentari e non (lattosio, dermatite ecc.)
  • hanno un’azione detossificante, utile supporto in caso di disturbi al fegato
  • usati in combinazione, migliorano l’efficacia di promotori del sonno (melatonina).

 

Tutte queste proprietà variano da individuo a individuo, ceppo e dose-specifiche. Inoltre, per alcune, gli studi volti a confermarne la validità sull’uomo, per neonati e bambini in particolare, sono attualmente in corso. Rimane perciò ancora molto da scoprire.

Dove sono i probiotici?

I probiotici possono però essere introdotti, o naturalmente contenuti, anche in preparazioni alimentari come yogurt o latte fermentato. Tuttavia l’acidità dello stomaco riduce drasticamente il numero di batteri vivi fini all’intestino.

Generalmente consiglio i fermenti in capsule gastroresistenti. Tra i fermenti lattici vivi, i ceppi batterici appartenenti ai generi Lactobacillus (Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus bulgaricus, Lactobacillus casei ad esempio), Streptococcus, Lactococcus e Bifidobacterium sono i più utilizzati.

Fonte

Visto quanto l’alimentazione possa incidere sulla nostra salute e sulla nostra resistenza agli agenti esterni? Comincia a valutare quali cambiamenti apporre alle tue abitudini alimentari e, se hai bisogno di una guida, puoi sempre contattarmi.

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magio poco
Mangio poco e ingrasso lo stesso: cause e soluzioni

Siamo ormai lontani dalle festività scorse e tanti di noi hanno ripreso l’attività e fisica e si è messa a dieta, anche ferra, per perdere i chili presi durante le vacanze natalizie.

Troppo spesso ascolto o leggo messaggi di osservazioni del tipo: “Mangio poco ma non dimagrisco!”

Sembra assurdo ma è una verità che per molti ingenera frustazione.

 

Perché mangiare poco fa ingrassare?

Chi generalmente intraprende una dieta si trova in una condizione di:

  • Sovrappeso
  • Cellulite
  • Giro vita oltre i valori consigliati
  • Maniglie dell’amore
  • Braccia grosse

Non dimentichiamo  che le persone in costante sovrappeso e obesità sottopongono il proprio corpo ad una situazione di infiammazione cronica silente. Non ci sono sintomi evidenti ma alcuni parametri, come la glicemia, la pressione, il colesterolo, cominciano ad alterarsi. Stiamo parlando della sindrome metabolica,  considerata un fattore di rischio più importante del tabagismo, favorente lo sviluppo di infarto, ictus e malattie degenerative come il Parkinson, l’Alzheimer, ma anche artrite reumatoide, malattie autoimmunitarie, allergie e tendenza all’ insorgenza dei tumori.

 

Quali sono le soluzione comuni?

  1. Dieta momentanea: mangio poco, elimino fritti, insaccati e dolci
  2. Copiare la dieta della cugina o della vicina di casa: se ha funzionato a lei allora anch’io riuscirò a perdere quei chili di troppo
  3. Soluzione drastica: mangio meno, salto la colazione o il pranzo o la cena
  4. Soluzione disintossicante: solo frutta e verdura per 3/4 giorni di fila
  5. Soluzione no carboidrati: elimino pane, pasta, derivati e dolci fino a che riesco

 

Risultati?

Scarsi, troppo scarsi rispetto i sacrifici sostenuti!

È capitato anche a te di salire sulla bilancia e vedere che il numero invece di scendere rimaneva invariato?

Vediamo allora di capire come mai accade questo fenomeno comune a molti.

 

Quali le soluzioni?

Molte persone in sovrappeso hanno in comune l’errore di mangiare male e senza orari. Questo atteggiamento favorisce l’accumolo di grassi a discapito della massa muscolare e della salute delle ossa.

Ad esempio, una dieta fatta di alimenti ad alto indice glicemico, oltre a essere poco saziante, rende difficile la lipolisi (rottura delle molecole di grasso). Al contrario un’alimentazione ricca di alimenti a basso o medio indice glicemico permette con lo stesso quantitativo di cibo e/o di calorie, di poter avere energie migliori e disponibili più a lungo.

Mangiare poco e male significa non nutrire a sufficienza il nostro corpo e un corpo in carestia di nutrienti tende a conservare le energie, riducendo il consumo del cibo ingerito, seppur poco.

E’ una forma di strategia di sopravvivenza che il corpo mette in atto in situazioni di restrizione alimentare.

Quindi, non è colpa tua se non dimagrisci o della sfortuna di avere geni sbagliati, ogni essere umano che è progettato in questo modo. E’ una forma di protezione che il nostro corpo ha messo a punto in milioni di anni per proteggere i nostri antenati quando non potevano alimentarsi regolarmente.

Che tu sia magro o grasso ed hai intenzione di ridurre ulteriormente la massa grassa, se mangi poco potresti ritrovarti in una situazione simile.

E’ il comportamento alimentare che va gestito.

A lungo andare mangiare troppo poco da vita ad alcuni diturbi, spesso sottovalutati, come: la stanchezza cronica, cambi di peso repentini, sbalzi glicemici, gonfiore, meno elasticità della pelle, etc.

 

Cosa fai generalmente quando vuoi migliorare il tuo aspetto fisico?

  1. Mangi meno
  2. Ti alleni di più

Dopo i primi giorni i risultati si vedono e sei soddisfatta/o. Stimolata/o dai risultati, cominci ad allenarti di più e riduci ancora un po’ il cibo…ora però cominci ad avvertire i primi disturbi:

 

Attivazione della fase di risparmio energetico

In questa fase comincia ad attivarsi la fase di risparmio energetico in cui si assiste al:

  • Blocco del meccanismo dimagrante
  • Gonfiore da stress
  • Spesso aumento di peso
  • Ritenzione idrica

Accade però che, per ovviare a questo arresto del dimagrimento e determinati a voler vedere l’ago della bilancia andar giù, si intensifichi ulteriormente l’attività fisica, aggiungendo la corsa lenta e lunga, il nuoto, la bicicletta per lunghe distanze.

I risultati però sono deludenti, avendo aggravato i sintomi precedenti ed aggiungendo:

  • Un peggioramento estetico, come una rapida riduzione del seno e dei glutei che risultano svuotati e cadenti
  • Alterazione del ritmo sonno/veglia, si dorme meno e male
  • Frustrazione
  • Irritabilità
  • Bassa autostima, ansia e depressione.

 

Se ti riconosci in questa situazione, credo sia arrivato il momento di trovare una soluzione.

 

Quindi cosa posso fare?

Devi ristabilire l’equilibrio perso se vuoi che il tuo metabolismo si riattivi. La restrizione alimentare associata all’attività fisica ha ridotto la massa muscolare e la capacità di utilizzare il grasso come fonte energetica. Il corpo deve sopravvivere e non può permettersi di perdere energia.

Un corpo è naturalmente magro se è un corpo in salute. Per cui devi concentrare la tua attenzione sul garantire al tuo corpo ciò che gli serve per restare in salute.

Solo quando comincerai a nutrire il tuo corpo in modo giusto giornalmente, noterai il cambiamento in sensazione di benessere di corpo e mente.

  1. Non temere di dare al tuo corpo ciò di cui necessita per stare bene
  2. Mangia ad intervalli regolari anche se non hai fame
  3. C’è bisogno di introdurre gradulamente la giusta quantità di verdure, tra cotte e crude, il giusto apporto proteico e una piccola quota di carboidrati da frutta.
  4. Non dimenticare i grassi, ovviamente quelli buoni, che costituiscono circa il 20-25% del nostro fabbisogno giornaliero.
  5. Se ti sei allenata/o troppo, i tuoi muscoli potrebbero essere molto stressati. Dovresti metterti a riposo per qualche settimana e praticare un’attività molto blanda come una passeggiata. Ti aiuterà a recuperare le energie fisiche e mentali per poi riprendere con un’attività fisica ragionata e mirata.

 

Mi stai dicendo che devo mangiare di più?

Sì, proprio così. Devi mangiare di più, regolarmente, facendo le scelte giuste. 

Solo in questo modo il tuo corpo interromperà il sistema di risparmio di energia ed inizierà ad assimilare ciò che gli serve, eliminando il grasso e le tossine in eccesso.

 

Ora tocca a te fare il primo passo verso la salute!

 

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https://www.dottori.it/sabrina-del-buono-255467

 

 

 

 

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consigli natale
Consigli per un Natale senza rinunce e senza eccessi

Siamo a Dicembre e l’aria Natalizia è sempre più presente: gli addobbi di natale, lo shopping dei regali e con essi iniziano i primi sgarri a tavola, gli inviti a cena fuori, eccetera.

Già dal mese di novembre sono proposti dolci tipici come panettone e pandoro, cotechini, zamponi, frutta secca ed altre leccornie che tentano la nostra gola. Capita così d’acquistare cibi particolarmente calorici, per un periodo che può durare anche 6-8 settimane, dall’1 dicembre al 15 di gennaio, che probabilmente ci “regaleranno” 3- 4 chili in più.

Le feste di Natale, però, prevedono una vigilia la sera del 24, oppure un pranzo il giorno di Natale e un altro pranzo il giorno di Santo Stefano. Se aggiungiamo la cena dell’ultimo dell’anno, il pranzo del primo e passiamo al pranzo della Befana, bene che vada, festeggiamo 6 ricorrenze che prevedono cene o pranzi decisamente festaioli ed abbondanti.

Ogni pasto può raggiungere tra le 3000 e le 6000 Kcal: se facciamo un esempio, una colazione con un po’ di panettone, un pranzo o una cena festaioli, qualche brindisi con amici e parenti, possono apportare circa 4.000 Kcal . Se poi si aggiungono alimenti che in quei giorni circolano per casa come cioccolata, torroni, dolci tipici, salumi e frutta secca, è facile arrivare o addirittura superare le 6000 Kcal/die.

Se manteniamo poi questo ritmo oltre i canonici giorni festivi, di certo non possiamo aspettarci di mantenere il nostro peso iniziale.

Vediamo insieme quali strategie adottare per questo Natale

  1. Distingui i veri giorni di festa. Nel periodo natalizio non ci sono 20 giorni di feste ma al massimo 5 o 6. Comincia, quindi, a regolarti riprendendo il tuo solito regime alimentare durante i giorni non festivi. Se festeggi la sera della vigilia di Natale, sarebbe meglio non festeggiare allo stesso modo il pranzo di Natale e viceversa, considerando che anche il giorno di Santo Stefano ti darà un’altra occasione per stare a tavola. Dopo aver brindato e mangiato fino a notte fonda l’ultimo dell’anno, cerca di moderare il pasto del primo gennaio. Fai una pausa fino al giorno della befana
  2. Riduci le quantità. Un ottimo punto di partenza per evitare le abbuffate è cucinare il giusto, riducendo l’abbondanza e la scelta dei piatti della tradizione, eviti di vivere di avanzi calorici i giorni seguenti, quando invece dovresti riprendere una dieta normo-calorica.
  3. Niente digiuno pre-abbuffata: inutile digiunare prima del pranzo o della cena della vigilia se questo ti porterà ad eccedere dopo. Vale sempre la pena ricordare che mangiare 5 pasti al giorno , colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena, rispettando le calorie che dovremmo assumere in una giornata e per ogni pasto, mantiene attivo il metabolismo ed evita le abbuffate.

    Insalata di radicchio arancia finocchio e noci
  4. Antipasti a base di verdure crude. Fai in modo che a tavola ci siano sempre delle verdure crude come finocchi, cetrioli, sedano, carote crude. Oltre ad essere a calorie zero, sono sazianti e preparano lo stomaco al lauto pasto, favorendo la digestione.
  5. Bilancia con le proteine: in genere pranzi e cene di Natale abbonando in carboidrati e grassi. Ricorda di integrare la giusta porzione di proteine anche nei giorni di festa, per ridurre il carico di carboidrati e migliorare il senso di sazietà.
  6. Dolci si ma al momento giusto. Evita di mangiare il dolce subito dopo pranzo o cena. Aumenta ulteriormente il carico glicemico, allunga la digestione, senza dimenticare la sonnolenza che ne deriva. Piuttosto fai due passi per favorire la digestione. Sposta il dolce a merenda con un tè. Una fettina di panettone o pandoro simbolica tanto per onorare il brindisi di mezzanotte e un occhio al contenimento dei carboidrati. Riduci pane o pasta se c’è anche il dolce.
  7. Evita la frutta dopo pasto. Vale lo stesso discorso fatto per i dolci. In questi giorni immagino che la frutta fresca non venga presa molto in considerazione. Ti consiglio però di mangiarla a metà mattina per uno spuntino spezza-fame leggero.
  8. Ricordati di bere. Soprattutto lontano dai pasti, in questi giorni è importante bere in abbondanza in quanto il volume maggiore di cibo richiede più liquidi anche per garantire la regolarità intestinale.
  9. Abbassa l’indice glicemico. Mangia la pasta al dente e se preferisci il risotto, tosta il riso, l’indice glicemico sarà più contenuto. Evita il contorno di patate e preferisci le verdure.
  10. Si ai cibi grassi. Salmone affumicato, avocado, frutta secca, aringhe o alici o anguilla, crostacei, uova. Tutti questi alimenti, anche quelli pesanti, hanno un buon profilo lipidico che contrasta quello insulinico e quello glicemico. Inoltre, soddisfano meravigliosamente il nostro palato.
  11. Attenzione al sale: soprattutto se  sei iperteso, cerca di non salare le pietanze. In questi giorni si consumano molti cibi già salati, per cui meglio utilizzare le spezie per insaporire.

I trucchi per smaltire le calorie di troppo

  1. Cammina: hai mangiato troppo? Ogni giorno fai una passeggiata di mezz’ora a buon passo oppure, se troppo impegnata/o ai fornelli, proponi di fare una bella passeggiata dopo pranzo e dopo cena per la città vestita a festa. Camminare è sufficiente.
  2. Stoviglie colorate: alcuni studi hanno dimostrato che se piatto e cibo hanno il medesimo colore si tende a consumare più cibo mentre i colori a contrasto elevato delle stoviglie ci inducono a consumarne meno.
  3. Sì allo zenzero: lo zenzero è la spezia natalizia per eccellenza e la tisana un ottimo digestivo.

Consigli per il menu delle feste

Aperitivo/antipasto

  • Aperitivo con centrifuga di verdure e ananas ricco di enzimi digestivi.
  • Tra gli antipasti inserisci la verdura, la frutta e i semi, conditi con spezie piccanti che preparano la digestione.
  • Evita i soliti salumi e formaggi, ricchi di grassi saturi e sale.

Primi piatti

  • Prepara ricette che prevedano tra gli ingredienti anche le verdure, ad esempio un risotto ai carciofi e scampi, pasta al forno con spinaci.
  • Ricorda di cuocere la pasta al dente per abbassare l’indice glicemico.

Secondi piatti

  • Scegli le carni magre o il pesce se non sei vegetariano.
  • Torta salata di legumi, sformato di legumi e verdure per i vegetariani; le lenticchie sono un piatto tradizionale delle feste.

Dolci

  • Fai le scelte più sane ma ugualmente gustose: torte casalinghe, sorbetti, semifreddi con ricotta o formaggi magri, yogurt magro, frutta speziata, frutti di bosco, mandorle e nocciole. Ricorda di mangiarli negli orari giusti.

 

Spero questi consigli ti siano di aiuto per trascorrere un Natale senza troppe rinunce e senza eccessi.

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una benessere mente pancia
L’uva per il benessere di mente, pancia, gambe

Abbondante in questo periodo, l’uva, oltre ad essere gustosa, è un frutto dalle notevoli proprietà benefiche per la nostra salute insieme alle foglie.

Il frutto

  • Benessere per la mente: studi sostengono che il succo d’uva aiuterebbe a ritardare l’invecchiamento celebrale,  a migliorare le prestazioni cognitive, l’attenzione e la memoria.
  • Insonnia: nel 2006 è stata individuata la presenza di melatonina in tutte le cultivar dell’uva e anche nei prodotti alimentari legati all’uva, ad es. vino, succo d’uva e aceto d’uva. La melatonina è un ormone secreto dall’epifisi o ghiandola pineale, essenziale nella regolazione del ciclo veglia-sonno. Ecco come l’uva può aiutarci a farci un carico di questo ormone che migliora la qualità del sonno.
  • Rinforza le ossa: il buon contenuto di calcio, rame, ferro e manganese rendono questo frutto un ottimo rimedio per prevenire l’osteoporosi.
  • Anti colesterolo: la presenza di fibra e un composto chiamato resveratrolo aiutano a ridurre il livelli di colesterolo cattivo, LDL. Aiuta quindi a prevenire la formazione di pericolose placche ateromatosiche.
  • Diuretico e depurativo: i sali minerali dell’uva (ferro, calcio, boro, fosforo, potassio, sodio, manganese, rame, fluoro, zinco, selenio e magnesio) hanno un effetto remineralizzante e diuretico (potassio), stimolano la secrezione della bile e favoriscono la digestione.
  • Antitumorale: le vitamine, il resveratrolo, antociani e flavonoidi conferiscono importanti proprietà antitumorali. Il resveratrolo in particolare è associato al tumore al seno e al colon.
  • Benessere intestinale: i suoi zuccheri (vitamina A, le vitamine B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C, vitamina E, K e J), gli acidi organici, la fibra insolubile e la cellulosa, hanno proprietà leggermente lassative che possono tornare utili in caso di stipsi.

Le foglie

Vene in salute: l’uva offre sostegno in particolar modo al sistema venoso Elderly woman in white panties shows cellulite and varicose veins on a light isolated background. Premium Photoin caso di emorroidi, fragilità capillare, insufficienza venosa degli arti inferiori, nel trattamento della flebite, e come rimedio naturale alle emorragie, per le proprietà astringenti.

I semi

Dai semi si ottiene un olio, detto di vinaccioli, è ricco in acidi grassi polinsaturi con effetto lassativo e ipocolesterolemizzante; associato agli antocianosidi delle foglie, concorre all’azione vaso-protettrice, donando elasticità alla pelle.

Alcuni composti contenuti soprattutto nei semi dell’uva rossa sono fortemente antiossidanti, perciò utilizzati come coadiuvante delle terapie chemio nei malati di cancro per attenuare gli effetti collaterali.

Cura dell’uva

Si tratta di un regime alimentare ideale per depurare l’organismo dalle scorie in eccesso, utilissimo anche per contrastare cellulite e ritenzione idrica. Si pratica per alcuni giorni con il frutto a maturazione ottimale.

Controindicazioni

A causa del suo alto contenuto di zuccheri e di cellulosa l’uva è un alimento sconsigliato per le persone che soffrono di diabete. Anche il frutto disidratato va evitato perchè, se l’uva fresca fornisce 69 calorie per 100 grammi, l’uva passa ne fornisce 260(!)

Sconsigliata anche ai i bambini molto piccoli, sotto i quattro anni, in quanto la cellulosa contenuta nella buccia potrebbe provocare problemi di digestione e gli zuccheri dell’uva provocare dissenteria.

Come utilizzare l’uva

A colazione: l’uva è un frutto molto energetico, l’ideale per cominciare la giornata! Ecco un esempio di colazione energetica . Puoi preparare dei frullati oppure centrifughe di frutta e verdura, marmellate senza zuccheri aggiunti (anche perché l’uva è già molto dolce) oppure puoi utilizzare l’uva come dolcificante per i tuoi dolci – utilizza sempre il frutto intero frullato per integrare le fibre.

Come spuntino: il suo gradevole sapore può aiutarti a trovare in questo frutto un ottimo snack salutare e rinvigorente. Associalo ad uno yogurt bianco oppure ad una manciata di frutta secca per tenere a bada la glicemia. Se sei diabetico puoi scegliere un altro frutto o regolare le quantità.

 

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