Cosa fare per sentirsi più sgonfi?
Cosa fare per sentirsi più sgonfi?

Cosa fare per sentirsi più sgonfi?

Ti capita spesso di svegliarti al mattino con mani e occhi gonfi? Oppure, a fine giornata, hai gambe e caviglie come salsicciotti? E, nonostante bevi molta acqua, il risultato non cambia.

Spesso questo è il segnale di un corpo infiammato e il gonfiore è una conseguenza.

Le strategie più comuni, quando ci si sente gonfi ed appesantiti, è eliminare per qualche giorno i carboidrati, indistintamente. Risultato? Breve, poco efficace (eliminiamo l’acqua legata alle riserve di zuccheri (glicogeno) ma non l’infiammazione) e fa venire una gran fame poi.

Se vuoi depurarti e ridurre l’infiammazione che provoca l’edema o ritenzione idrica, dovresti puntare più a particolari scelte alimentari.

Cosa favorisce le infiammazioni?

  • Sale in eccesso: 1 gr di sodio corrisponde a 2,5 gr di sale. Il sodio è presente naturalmente nel pesce, nella carne, nelle verdure, nei cereali. La maggior parte di esso lo assumiamo attraverso il sale da cucina (Cloruro di Sodio, NaCl). L’eccesso viene eliminato dai reni. Se vuoi approfondire gli effetti del sale, leggi l’articolo “Il sale fa male o fa bene? Quanto ne posso aggiungere?

    sale

    Fra i più ricchi in sodio ricordiamo: salsa di soia, pizza, affettati, insaccati, affumicati, cibi in scatola, dadi, zuppe e cibi pronti, formaggi stagionati, crackers e simili. Controlla il contenuto di sodio leggendo le etichette, facendo attenzione alla differenza fra sodio e sale.  Se vuoi un menù drenante, dovrai bandire la salsa di soia, prosciutto crudo/pollo/tacchino, bresaola, salumi, tonno in scatola, salmone affumicato, pizza, parmigiano e altri formaggi stagionati.

  • Zucchero e dolci:  lo zucchero e i carboidrati ad alto indice glicemico stimolano molto l’insulina, un ormone che induce il riassorbimento di sodio a livello renale, creando ritenzione idrica.  I carboidrati da fonti integrali, invece, sono ottimi per ridurre le infiammazioni ed equilibrare gli ormoni della fame-sazietà.
  • Monoglutammato di sodio (sigla sulle etichette E621): un esaltatore di sapidità presente nel dado e in moltissimi prodotti di gastronomia, nei surgelati e nei prodotti in scatola. Ha un effetto antidiuretico superiore a quello del sale.
  • Pasti elaborati e alcool: a quanti di noi succede il giorno dopo aver mangiato una pizza, una ricca cena, magari con qualche bicchiere di vino o birra, di ritrovarci con un chilo in più? L’aumento di peso non è attribuibile all’accumulo di grasso, ma alla ritenzione idrica. Gli eccessi alimentari, creano tossicità a livello del fegato e ne rallentano le prestazioni metaboliche, con accumulo di liquidi necessari per diluire le tossine e rendere il microambiente meno pericoloso per le cellule.
  • Minestrone: Spesso cenare solo con il minestrone non produce gli effetti desiderati, anzi, a volte ci ritroviamo anche a pesare qualche etto in più! La combinazione di 6-7 verdure diverse, ciascuna con la propria combinazione di sali minerali, a cui magari aggiungiamo sale o dado o parmigiano, può creare, in alcuni individui predisposti, ritenzione idrica.
  • Glutine: sempre più frequentemente le persone reagiscono al glutine trattenendo liquidi. Gli alimenti a cui siamo intolleranti, infatti, generano una reazione infiammatoria di bassa intensità con produzione di citochine e ritenzione idrica.

 

Vuoi sgonfiarti? Allora consuma questi alimenti

  • Consuma ai pasti verdure crude: le verdure consumate crude offrono molti più nutrienti, ad esempio il potassio con proprietà diuretiche, di quelle cotte. Le verdure cotte attivano la leucocitosi  digestiva, un fenomeno di tipo infiammatorio.

I globuli bianchi leucociti sono cellule del sangue la cui funzione principale è quella di preservare l’integrità biologica dell’organismo tramite l’attuazione di meccanismi di difesa diretti contro microorganismi patogeni di varia natura e contro corpi estranei penetrati nell’organismo previo superamento delle barriere costituite dalla cute e dall’organismo. (Wikipedia).

asparagi

 

  • Avocado: grazie all’elevato contenuto di acidi grassi monoinsaturi (MUFA), alla presenza di vitamine (vitamina A, vitamina C, vitamina E), minerali (ferro, potassio, calcio e magnesio) e molecole antiossidanti (vit E, glutatione), riduce l’infiammazione ed aiuta a drenare.
  • Asparagi: notoriamente diuretici per la presenza di asparagina. Controindicati in caso di infezioni delle vie urinarie.
  • Le verdure amare: radicchio, carciofi, cicorie, rucola, etc. sono tutte amiche del fegato, di cui facilitano la depurazione. Avere un fegato pulito dalle tossine vuol dire migliorare il metabolismo, sentirsi più sgonfi ed energici. Se mangi frequentemente verdure amare noterai la tua digestione migliorare e un intestino sempre regolare, liberando l’organismo da altre tossine, riducendo le infiammazioni.
  • Cetrioli: hanno azione rinfrescante, depurante e diuretica.
  • Finocchi: ricchi in principi attivi ad azione diuretica.
  • Ravanello: ricco in potassio, zolfo e silice, un composto naturale dalle proprietà drenanti.
  • Sedano: ricco in potassio, acido aspartico e iodio, svolge azione diuretica anche attraverso l’attivazione tiroidea.
  • Patate: l’abbondanza in potassio associata alla povertà in sodio sono alla base delle proprietà diuretiche, esaltate quando le consumiamo lesse o come parte di creme vegetali.
  • Prezzemolo: aggiungiamolo crudo a patate, verdure, pesce o carne. Consumato insieme alla carne facilita l’eliminazione dell’urea prodotta durante il catabolismo delle proteine.
  • Fragole: sono gli anticellulite per eccellenza, ricche di antiossidanti, potassio, calcio, magnesio.
  • Anguria: contiene più del 90% di acqua ed è ricca in potassio: la diuresi è garantita, ma va consumata lontano dai pasti.
  • Pesca bianca: più diuretica di quella a polpa gialla, ha azione drenante a livello epatico e renale. La presenza di iodio attiva la tiroide accelerando l’eliminazione di scorie.

 

Per migliorare la diuresi, oltre a consumare alimenti diuretici, è importante stimolare anche la funzionalità renale ed epatica.

E’ possibile attivare la tiroide consumendo un pasto a base di pesce, verdure crude, anche amare, e frutta dalle proprietà diuretiche.

Ovviamente bisogna bere acqua a sufficienza, altrimenti quanto detto finora risulterebbe poco efficace.

 

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